Nel corso di tanti anni di onorata attività, le domande che ci sono state rivolte riguardo ai nostri prototipi sono state le più disparate: da “quanto va veloce?” a “come fate quando non c’è il sole?”, passando per “ce l’ha il clacson?” o “è una barca?” (sì, è successo davvero).
C’è poi un altro quesito – molto ampio e interessante – che si presenta ciclicamente: come funziona una gara di auto solari?
L’argomento è complesso e variegato, ma in questo articolo cercheremo di dare una risposta che possa far comprendere le dinamiche di base a chiunque sia a digiuno sul tema.
Partiamo dal presupposto che esistono varie competizioni legate al mondo della mobilità solare; fra le più importanti possiamo citare l’American Solar Challenge, la European Solar Challenge, la Albi Eco Race, l’Italian Solar Challenge e ovviamente la Sasol – South African Solar Challenge a cui stiamo per partecipare.
Ognuna di queste manifestazioni ha il proprio regolamento e caratteristiche di gara differenti: alcune si volgono in autodromi, altre su strade urbane ed extraurbane; per la maggioranza dei casi si suddividono in più giornate di competizione, ma esistono anche eccezioni come la 24 ore di Zolder (European Solar Challenge).
Un controllore di gara all’opera alla World Solar Challenge
CATEGORIE DI GARA
Un fattore le accomuna tutte, tuttavia, è rappresentato dalle due principali classi di competizione: Challenger e Cruiser. I prototipi appartenenti alla categoria challenger sono veicoli monoposto che puntano alla performance su strada: velocità e capacità di macinare chilometri.
I prototipi Cruiser, al contrario, sono indirizzati verso l’idea di efficientamento energetico e alla praticità di utilizzo del veicolo: cercano di avvicinarsi alla concezione comunemente diffusa di “automobile”; hanno 4 ruote, posti per almeno 2 passeggeri, comode portiere e persino qualche comfort all’interno dell’abitacolo.
I cruiser sono i veicoli più impegnativi (e dispendiosi) da progettare e realizzare, oltre a essere la vera rappresentazione dell’obiettivo di qualsiasi gara solare: dimostrare che una mobilità pienamente sostenibile non è una chimera.
Il secondo presupposto essenziale riguarda il “mondiale” delle auto solari, la World Solar Challenge: essendo la più antica e rinomata manifestazione di settore, si può dire che funzioni da “apripista” per gli altri eventi di questo tipo; se la WSC applica dei cambiamenti al proprio regolamento, è facile che anche le altre gare adottino tali modifiche.
Non è una regola che vale in assoluto, ma possiamo dire che è una tendenza piuttosto consolidata.
SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
Prima di affrontare argomenti quali test, fasi di gara e regolamento, è bene chiarire alcuni aspetti-cardine relativi alle figure di controllo della competizione e alla sicurezza.
Le competizioni di auto solari hanno ovviamente un Responsabile di Gara – l’autorità suprema della manifestazione – e dei Controllori di Gara, i quali supervisionano lo svolgimento della sfida; ove ce ne sia necessità, sono inoltre il primo “ponte” di contatto fra i team e Responsabile di Gara.
Ogni squadra è dotata di un Osservatore ufficiale fornito dall’organizzatore che viaggia per tutto il tempo con il convoglio.
Il suo scopo è registrare i tempi di stop e di partenza del team, controllare le zavorre dei passeggeri dell’auto solare e monitorare la conformità delle azioni della squadra con il regolamento.
Gli standard di sicurezza delle competizioni solari sono elevati quanto quelli di gare combattute da veicoli endotermici. Nello specifico, ogni team ha un Safety Officer e un Team Battery Officer il cui compito è vigilare sulla sicurezza della squadra, il secondo in riferimento alla gestione delle batterie del veicolo.
Non solo: “sicurezza” significa anche equipaggiamento dei piloti (scarpe chiuse e caschi, ad esempio) e del resto della squadra (pettorine catarifrangenti, kit medici, ecc.); fra gli materiali richiesti ci sono inoltre bandiere di emergenza, adesivi e lampeggianti utilizzati sui mezzi del convoglio che precedono e seguono l’auto solare in gara.
Come appena accennato, ogni squadra deve avere almeno un veicolo che apra la strada alla prototipo (Lead Vehicle), uno che la segue (Chase Vehicle) e un carro/truck/mezzo da rimorchio per un eventuale trasporto del mezzo, qualora ve ne sia la necessità. E, se ve lo state chiedendo: sì, esiste un limite di veicoli di convoglio (8 nel caso della Sasol – Solar Challenge), anche e soprattutto in ottica di sicurezza stradale e sostenibilità ambientale.
Talvolta, nei regolamenti viene indicato come i veicoli “spia” o “ricognitori” (quelli che seguono altri team per studiarne la strategia e carpire altre informazioni) siano assolutamente vietati: le squadre che ne fanno uso sono passibili di pesanti penalizzazioni e, eventualmente, di esclusione dalla gara.
GLI SCRUTINEERING – TEST STATICI E DINAMICI
Ma veniamo alla fase dei test: dopo la registrazione dei membri di ogni team presso la location designata, cominciano gli scrutineering che determinano se un prototipo di auto solare è ammesso o meno alla manifestazione.
Questi accertamenti sono volti a verificare la conformità dei veicoli con il regolamento di gara e dei parametri tecnici da esso preposti e, ovviamente, con i codici della strada della nazione che ospita la manifestazione.
Durante le ispezioni dei test statici, i tecnici dell’organizzazione verificano principalmente (ma non solo): batteria, adesivi, dimensioni, tipologia e dimensioni del collettore solare, velocità di uscita dei passeggeri dal veicolo, visuale all’interno del veicolo, luci-indicatori-clacson, sistema elettrico.
Ogni occupante del veicolo in gara, in fase di test statico, viene pesato con gli indumenti e l’equipaggiamento di gara: se non raggiunge gli 80Kg dovrà essere zavorrato per raggiungere quel peso, in accordo con il regolamento. Tale zavorra verrà portata a bordo per tutta la durata della competizione.
La conformità del veicolo durante gli scrutineering statici gli consente l’accesso a quelli dinamici, i quali sono volti a testare: velocità, stabilità e capacità frenante dell’auto solare.
Solitamente i test si tengono in autodromi vicini alle aree di partenza della gara.
Nessuna auto che non abbia superato i test dinamici può essere ammessa alla competizione. In caso di fallimento delle prove si può richiedere al Responsabile dei Test ulteriori scrutineering, i quali verranno accordati o negati completa discrezione dell’Ufficiale della manifestazione.
LA GARA
La griglia di partenza quotidiana è determinata dai risultati ottenuti durante la giornata precedente; per quanto riguarda il giorno 1 si considerano i verdetti delle qualifiche in circuito: la graduatoria è dettata dagli hot lap, i giri più veloci ottenuti dai team, ovviamente suddivisi per classi di gara.
Sulla starting-line le macchine subiscono un’ulteriore ispezione finale da parte dei tecnici dell’evento.
Ogni giornata prevede un tracciato da completare in un timing prestabilito: nel caso dell’imminente Sasol – Solar Challenge, così come per la WSC, è dalle 8:00 alle 17:00.
La competizione sudafricana assegna inoltre dei malus per chi “sfora” sull’orario di arrivo: a fine giornata i team ricevono dei minuti di penalità corrispondenti al loro ritardo (es: arrivo alle 17:10=10 minuti di penalità alla partenza del giorno successivo).
Oltre i dieci minuti di ritardo i minuti di penalità vengono raddoppiati (es: arrivo alle 17:12=14 minuti di penalità).
Al termine del percorso quotidiano alle vetture è consentita la ricarica elettrica via cavo nei giorni e negli orari prestabiliti e comunicati preventivamente nel regolamento.
Il sorpasso è ovviamente consentito, ma va effettuato in sicurezza, con il team sorpassante vincolato a segnalare/coordinarsi via radio con quello che sarà il sorpassato.
Tappe speciali: i regolamenti delle gare di auto solari possono prevedere alcune giornate con delle particolarità in termini di regolamento. Ad esempio, nella Sasol avremo Marathon, Half Blind, Full Blind e il sistema dei loop per guadagnare chilometraggio extra.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Il vincitore della classe challenger è il team che – a parità di chilometri percorsi – arriva primo al traguardo finale.
Nella categoria Cruiser trionfa la squadra che completa il percorso di gara nella sua completezza e che, sempre a parità di chilometri collezionati, lo fa con maggiore efficienza energetica e praticità nell’utilizzo del veicolo.
Nel conteggio per l’assegnazione dei punti (e della vittoria) vi sono diversi fattori, comunicati preventivamente dall’organizzazione. Possono essere: tempi di percorrenza, penalità, numero di ricariche (e di conseguenza quantitativi di energia immessi nella batteria); oltre a una valutazione della cosiddetta “practicality”: il comfort della vettura, il suo equipaggiamento e la sua estetica.
Tuttavia, è opportuno sottolineare come la World Solar Challenge si stia muovendo verso criteri di valutazione differenti per la categoria Cruiser, privilegiando anche per essa il concetto di velocità nel raggiungimento del traguardo. La riduzione della capacità della batteria ammessa a bordo e dei passeggeri richiesti a bordo del prototipo (rispettivamente da 32 kWh a 16 kWh e da 4 a 2 persone), oltre all’eliminazione del limite di ricarica via cavo previsto in precedenza sembrano mettere in secondo piano il goal dell’efficientamento energetico.